Carə amicə,
vi confesso di essere arrabbiata.
Non con voi, non temete.
Da un po’ di tempo a questa parte, sento moltissimo la fatica di arrivare a tuttə voi attraverso Instagram che è sempre stato il mio “posto” preferito nel quale condividere foto, esplorazioni cimiteriali, ritrovamenti genealogici, notizie relative ai miei libri e così via.
Nella mia pagina Instagram siamo quasi in 12mila. Non è un numero enorme, ma si tratta di una nutrita comunità di persone reali e appassionate (voi ❤️) che da sempre interagisce con vivacità e interesse di fronte a tutti i miei progetti e le mie scoperte.
Per molto tempo, ho pensato che Instagram fosse il luogo perfetto per raccontarvi quello che faccio, rispondere alle vostre domande e chiacchierare in generale.
Ha sempre funzionato e sono sempre stata soddisfatta.
Ok.
Ultimamente (e parlo ormai di qualche settimana), su Instagram sono letteralmente invisibile. Le mie storie vengono visualizzate da poco più di 300 persone che, in percentuale sul numero totale, corrispondono a circa il 2,5% dei follower (cioè: niente).
Come conseguenza di questo, il mio engagement rate che è sempre stato altissimo e sopra la media, è precipitato in caduta libera. Questo si traduce in un circolo vizioso a causa del quale meno mi vedete meno interagite, e meno interagite meno mi vedete.
Tradotto: un disastro.
Siamo tuttə d’accordo che c’è qualcosa che non va?
Io non so perché questo stia succedendo ma, a fronte del lavoro necessario per pubblicare contenuti belli (che vi assicuro è impegnativo soprattutto se prevede trasferte esterne come quelle che faccio io), mi sono fatta tante domande e ho cercato di trovare una soluzione.
Perché questo maledetto algoritmo mi penalizza?
Pubblico troppo? Pubblico troppo poco? Uso parole (tombe, strage, cimitero, morti) che lo triggerano a nascondermi? Qualcuno mi segnala perché non apprezza gli argomenti di cui parlo? Devo fare più reel? Devo farne meno? Devo scrivere più testo? Ne scrivo troppo? Devo farmi vedere? Devo nascondermi? Devo comprare la spunta blu? Devo evitare di mettere link esterni?
Ho pubblicato a orari diversi, ho creato reel più lunghi e più brevi, ho usato hashtag e poi ho smesso, ho provato a pubblicare più storie in cui compaio e parlo direttamente con voi. Ho sperimentato e studiato i risultati (la Giulia marketer si è rifatta viva 🤓), per un attimo ho anche creduto di aver decifrato l’algoritmo e poi… niente, il giorno dopo è tutto ritornato come prima e alla fine ci ho rinunciato.
Mi sono resa conto che tutto il mio tempo e le mie risorse erano concentrate su questo piuttosto che nell’ideazione e produzione di contenuti interessanti.
Una cosa assolutamente frustrante, arida e senza senso.
Se alla fine ci avessi capito qualcosa, potrei anche accettarlo, ma il problema è che la conclusione a cui sono arrivata è la seguente: è tutta questione di fortuna e di casualità.
E io non riesco a venire a patti con questo concetto.
Non posso, ad esempio, accettare di lavorare una settimana a un reel al quale tengo moltissimo e vederlo cadere nel vuoto. Non riesco a concepire di arrivare orgogliosa sulla mia pagina per parlarvi del mio nuovo libro sulla ricerca genealogica per poi accorgermi che nessuno se ne accorge perché le mie storie non vi compaiono nemmeno nella timeline. Non posso continuare a ricevere decine di messaggi tutti uguali: ma dove sei finita? Io non ti trovo più.
E tutto per un algoritmo che cambia a caso con un ritmo impossibile da comprendere e seguire?
Anche no.
Che fare, quindi?
È da settimane, ormai, che mi arrovello. Vi confesso, a un certo punto, di essere caduta nello sconforto. Se Instagram è il mio mezzo principale per arrivare a voi e Instagram “si è rotto”, adesso come faccio? (disclaimer: sono veramente molto drammatica e per qualche giorno ho addirittura pensato di chiudere tutto)
L’altro ieri parlavo con Alessio di questo problema e lui mi ha detto una frase illuminante: Ricordati sempre che su Instagram “sei in affitto” e devi sottostare a regole incomprensibili che qualcuno può cambiare a suo piacimento.
Come fare, quindi, a comunicare con voi stando alle mie regole?
Non so se sia il modo giusto, ma credo che questa newsletter possa funzionare da banco di prova. Se vi siete iscrittə, dopotutto, significa che vi interessa, no?
Proviamoci, quindi. Spargete la voce con ə camposanter che per qualche motivo non sono ancora iscrittə e dite loro che le cose veramente importanti succedono qui.
Se funziona, prometto che questo spazio diventerà anche un contenitore per contenuti speciali, anteprime e, perché no, anche qualche piccolo segreto.
Nel contempo, comunque, proviamo a far resuscitare Instagram! Se non lo fate già, seguitemi, interagite, condividete le mie foto e i miei reel, commentate!🧟♀️
Vediamo un po’ che succede. Male che vada, ci abbiamo provato!
Sono certa di poter contare su di voi. E scusate se vi ho annoiato con dati e percentuali: non l’avrei fatto se non fossi così frustrata!
15 novembre: presentazione di “Dinastia” a Venezia
Prima di salutarvi, volevo ricordarvi che domani (15 novembre) presenterò “Dinastia” presso lo Studio Foreste di Venezia. L’appuntamento è per le 18! (e comunque, anche se ufficialmente si parla di “Dinastia”, lo sapete che finiamo sempre a chiacchierare di cimiteri).

Vi aspetto!
Grazie per il vostro supporto, siete ə migliori camposanter che si possano desiderare!
Giulia 🤍
Ciao Giulia. Non credo (forse perché sono anticomplottista per definizione) che IG ce l'abbia con te. Credo tu sia finita casualmente in una categoria di microinfluencer e quindi ti abbiano etichettata come una che ha un seguito (per quanto molto particolare e selezionato, "verticale", direbbero quelli bravi) e che quindi può essere richiesta da loro di pagare. La reach organica non funziona più da anni, cioè da quando hanno introdotto la pubblicità e vogliono che anche tu la faccia. Poi uno può vederla come una lecita richiesta da parte loro di contribuire al costo del viaggio dato che ti (ci) ospitano sul loro battello e altri - e li capisco - potrebbero dire "Voi avete senso perché NOI pubblichiamo, senza di noi non esistereste". Ed è vero anche quello. Non so se con la spunta tu abbia qualche possibilità in più ma potrebbe anche essere, magari ti alzano la soglia di microinfluencing a 30k e così ritorni a essere fuori dai loro radar commerciali, non saprei. Le loro logiche sono volutamente fumose.
So solo che la soluzione è crearsi una community di appassionati che si riuniscono attorno a un sito di tua proprietà a cui IG punta, in modo da non esserne così tanto dipendenti. Pur sapendo che, d'altro canto, i numeri che fai su IG difficilmente li fai con un sito personale.
(anche io ti vedo poco ultimamente, anfame IGGÌ)
Ciao Giulia, posso risponderti da utente di Instagram e tua follower: io ho ripreso a vederti molto in questi ultimi giorni, forse perché ho interagito con alcuni dei tuoi post e quindi l'algoritmo me li ripropone. Non saprei -- propendo per la casualità.
Ho divorato il tuo libro in ebook appena uscito perché non volevo aspettare il cartaceo 😅 e da genealogista amatoriale ho un mucchio di domande da farti e qualche dritta da condividere. Spero che ce ne sia l'occasione: magari verrai a presentare Dinastia anche qui nell'ex Regno delle Due Sicilie 😉 Ti aspettiamo.